Introduzione al sogno
Introduzione al sogno è l’alba della mia silloge “Poetica devastante”,
che rappresenta il racconto lirico filtrato attraverso le diverse sfaccettature
delle nove sfumature della mia personalità, le nove anime lunari e piangenti.
Questa raccolta di poesie è come una visione traslucida fino al sogno,
del contrasto tra l’irrazionale molteplice e la riconduzione ad unità, ad una morale assoluta.
I plurimi eteronimi, brandelli del medesimo cuore,
costellazioni di un unico cielo, le essenze esiliate costrette a lasciare ciò che amano ancora.
Vivere in esilio, mancando di appartenenza, volgendo le spalle al sole anomalo
sotto il quale si è nati, in pura contemplazione.
Draven, l’imperversare poetico ed il presagio,
“finchè non troverai e un porto e un labirinto e quei bagliori laceranti”,
“ampiezze, ampiezze che riecheggiano in me come lacrima, come salici d’argento”;
“V”, il dèmone anarchico e dei ricordi “Porto con me, nelle viscere, l’effigie dei suoi sguardi
e delle sue orme, porto con me il dolore in alta uniforme”;
Aut-Aut, l’esule, “nell’irresistibile passaggio esanime dall’uno e trino all’Uno e ai nove piangenti,
in quel momento ammireremo le infuocate lacrime risalir su contro le cascate dirompenti!”;
Carax, l’ombra della polvere e della propria nascita “Nell’assurdità dell’esistenza si può rintracciare
tra le pagine di un libro, un fiore, un ricordo, il volto della propria essenziale origine, la madre”;
Brendon, l’odore del deserto e del nulla “Perché non riesco a distillare dal caos pace ?
Perché non un altro incanto? Perché nulla? Perché questo insostenibile nulla?
Maudit, l’infernale dèmone poetico “E’ come se la tua stessa nascita
avesse consegnato alla terra l’immagine del dolore,
come se l’essenza nitida vivesse morente, in un mondo disperato”,
Vision, la visione e l’enigma del senso della terra “Fronteggiando l’inevitabile vuoto,
che la vita possa essere percepita come fine a se stessa, completando essa il tutto, e che,
dal niente morente, possa fiorire un nuovo condottiero, ebbro di vita e, quindi, ebbro di terra”;
Gabriel, creatura ultraterrena quasi angelicata, “E’ come essere in un labirinto
e ad ogni porta riscoprire, nuovamente, ancora una volta, il suo cuore!”;
Modì, lo spirito artistico “La verità rigermoglia e si rinnova al cospetto di quegli occhi grigi,
grigi come cieli d’autunno, dipinti sulla mia anima, stillanti di rugiada.
Un angelo appare nei sogni di Chagall, un altro è penetrato nell’eterno candore e nel territorio oscuro..”.
Può bastare quest’accenno per comprendere il valore delle diverse posizioni, nient’affatto..
io stesso, continuamente, ascolto in me nove voci urlanti,
echi senza tregua della stessa essenza diradata in un prisma lucente di mille colori.
Nella difficoltà di questa particolare introduzione, non posso che riecheggiare
il pensiero del grande atlantico Fernando Pessoa, “l’unica prefazione possibile è la mente di chi legge”.
Che questa raccolta possa essere l’incedere della mia anima ardente nella vostra notte..
che sia il fresco residuo di un sogno.. che “la pura ispirazione si stenda oltre lo sconforto”,
per cominciare a sognare sul battello di Poetica devastante.