La poesia, anche se può non sembrare, è fatta di carne, di idee sanguinanti, il sangue fonte di vita che ci fa bollire ed aspirare in alto, il “sangue del poeta” è l’ispirazione.
Questa poesia rientra in quegli stati emotivi unici, accadimenti immaginari che guidano il nostro desiderio e colmano il vuoto interiore; questa poesia è come un poema epico che, tramite l’immagine, ci conduce sull’orizzonte, ci porta a danzare come “un coro di angeli sulla punta di uno spillo”.
Lo stato emotivo è perfetto, pieno di ambigue sinestesie, e raggiunge il suo apice al centro con un bacio insperato che riscalda il cuore e rilascia l’ispirazione.
Il bacio, emozione rivoluzionaria, fa cadere la maschera ed il poeta, uscendo dal giardino di pietra, ne è incredulo, inizia a cercare prove di quanto accaduto mentre sente il sogno, mentre sente il fuoco.
Il bacio porta a sensazioni di smarrimento mai provate, l’orlo, il precipizio sono lì, ad un passo, ma l’onda romantica del bacio porta a rinascere, a voler divorare il proprio sogno, soprattutto se viene rilasciato:
Il sangue del poeta
…come in antichi poemi eroici che non abbandonano mai davvero il nostro cuore,
ricordi di decadenza che ci conducono verso l’ultimo orizzonte.
L’odore delle nuvole, il vento perfetto, il flusso nell’anima,
lo scrosciare di un tuono ed il cuore che si andava raffreddando
dove quello di lei lo aveva toccato rilasciando il sangue del poeta.
E così lo baciò e si ritrasse, sfiorando con le dita la parte nascosta dalla maschera…
…il giardino di pietra di un inverno superiore…
Premetti le dita del mio cuore contro i miei occhi ansiosi
per assicurarmi che fossero lì,
lì reali..
Il mondo mi sembrò infuocato come in un sogno ed un rogo.
Mi aveva sfiorato per davvero…soffocato la mia disperazione.
Era incredibile, era invincibile.
Era danzare lungo gli orli della vita conosciuta
ed all’improvviso precipitare.
Ed era anche come rinascere!!
Draven