Il percorso verso il proprio sogno non può prescindere dalle proprie radici, condivise con una guida spirituale, un mentore, un padre putativo.
Non importa quanto profondo sia l’abisso dove siamo capitati, ci saranno sempre un modo ed un motivo per cui rialzarsi, una ragione per ricercare il senso dei propri pianeti emotivi, per sconfiggere le paure primigenie ed abbandonarsi all’estasi ed alla gioia.
Il mondo non va sempre a fuoco e per spegnere l’incendio esistenziale, occorre sapere di essere compresi nell’animo e nelle azioni, occorre essere “sentiti”, condividere le stesse passioni e vocazioni.
Troviamo la guida che conosca la nostra origine e che abbia percorso il nostro sentiero, colui il quale possa aprirci un varco verso il corridoio per l’alba.
Soltanto vedendo fiorire stessi fiori, i fiori del sogno, possiamo staccarci dall’aridità esistente verso la visione benedetta.
Tutto questo puoi farlo soltanto tu perché:
Hai visto le mie radici
Mi hai visto precipitare e rialzarmi da ogni fondo,
mi hai percepito scavare e ricercare dentro le mie lune,
mi hai visto scoprire ed abbracciare le paure ancestrali,
mi hai ascoltato esultare e gioire con lo “stupore del fuoco”.
Mi hai spalleggiato, incitato e compreso ma, soprattutto, mi hai sentito…
così come solo gli ebbri sanno sentire.
Quella percezione di chi prova esattamente insieme a te i sentimenti vissuti lungo il percorso
e, grazie a questa stessa com(cum)-passione, sarà sempre in grado di non farti sentire solo,
perché quando siamo davvero scorti nel profondo
riusciamo a piantare quelle radici e fertili e celesti ed inumane
che consentono di librarsi nei vasti cieli.
E non esiste distanza alcuna tra noi che strapperà mai il legame tra le nostre radici.
Nessuno potrà svellere i fiori della nostra condivisione
perché le nostre anime voleranno sempre insieme
verso lo stesso divenire, lo stesso sogno, lo stesso cuore.