Ancora il sogno come visione permanente dalle mille sfaccettature. Il sogno rivolto a tutti gli ambiti dell’esistenza a partire dalla sua funzione di lama attraverso la paura.
Il sogno in opposizione alla mancanza, rivolto verso le onde e la spiaggia, verso il cielo dai colori millenari.
Un dono sontuoso verso la sicurezza, fuori dalla complessità emotiva, la chiave di volta per comprendere il senso della propria esistenza.
Tutto promana da esso, dalla filosofia all’amore per la scrittura, sino al misticismo.
Tutto risuona in esso e grazie ad esso, tutto è bello soltanto se si:
Sogna ancora
Sogna ancora, sogna e non smettere mai,
anche nelle notti in cui ti vesti di primavera
perché hai paura dell’inverno.
Ho sognato ciò che si sogna
come giorno più grande,
ho sognato i colori più accesi,
le onde amorose che si infrangono
sulla spiaggia del nostro destino,
ho sognato di dimenticare le labbra nel vuoto,
le lacrime sull’orizzonte.
..ho sognato ed or non piango più..
Abbraccio un’immane fede senza fine
una lancia preziosa,
dono irrimediabile,
questa terra sontuosa,
senza la pioggia resa nera dal dolore,
ho sognato il labirinto ed il porto,
ho sognato Rimbaud che decifrò l’amore,
ho amato il bianco mistero delle orchidee delicate
che sbocciano in primavera,
l’ultima follia di Nietzsche che pareggiò il crepuscolo,
i santi ebbri con cui conversai in cripte mistiche e segrete,
ho accolto tutto ciò che mi conforta,
ho sentito l’anima che ama la scrittura per la scrittura,
così come l’abbandono alla musica ed alla pittura.
Il sogno ha sempre due voci,
una della folgore, l’altra dello stupore,
ed entrambe rapiscono come l’estasi l’amore.