L’urgenza del sogno
Quando hai sentito davvero dentro di te l’urgenza del sogno?
Quando hai deciso di riversare sul foglio o di progettare
ciò che intimamente si agita in te?
Avevo fatto un tuffo in una poesia fitta, in un mondo di nuove visioni
che sembravano appartenere ad un altro tempo,
un passato mondo onirico, che si allontanava dalla discontinue coste novecentesche
come una nave normanna si allontanava da un fiordo.
Cominciavo a lambire, a tornare indietro verso fiumi ed emozioni terrene quasi ottocenteschi.
Non cercavo versi ed approdi soffici ed arrendevoli,
ero alla ricerca del volo di un drago o di un branco di cavalli al galoppo.
L’accesso al mondo onirico era poderoso, puro e lacerante,
perché squarciava il “velo” di Maia dell’ipocrisia dei nostri occhi e dell’apparenza.
Il velo delle nostre abitudini, delle nostre salde vite o meglio delle nostre false convinzioni.
E poi ho capito che questo squarcio non poteva bastare,
che era necessario elevarsi,
cercare gli alti orizzonti fuori e non gli abissi dentro.
Ho iniziato a colorare, dipingere e tagliare versi
dando significati a mancate scelte della vita,
non più solo la sinestesia e la polifonia
ma forme motivazionali proprie della poesia e del fervore.
Le parole ampliano, osano parlarci, esortarci, smuoverci,
a volte ci fanno gridare.
Attraverso questo nuovo flusso, volgiamo verso il sogno,
avere un giorno trionfante, alto, orgoglioso, quasi prepotente.
Immaginiamoci in luoghi alti e degni,
in tempi in cui riecheggiano luoghi esistenziali nuovi,
in una lontana e NUOVA VITA.
Queste parole-tema, quasi come se fossero un vero e proprio karma,
un rito, sono anima, sogno, porto, cuore, tempo, notte, orizzonti,
visione, destino, alba, che costruiscono una fitta rete
di esplosione del proprio sé che dovrà pervadere la nostra vita.
Solo così potremo credere ed immergerci nel nostro sogno e “Walkthedream”!