Lisbona

Lisbona

Un esempio di come a volte anche un viaggio possa liberare energia e
possa portare a scavare sempre di più dentro di noi ed aprire,
tramite altre vie, le porte del sogno.

A me è successo in tutti i luoghi di un viaggio, in tante città, in tante avventure, anche solitarie,
che si trasformavano dall’essere mere località fisiche a dimore dell’anima.

In questi luoghi non c’è sofferenza ma solo protezione e condivisione..
ogni viaggio porta con sé una crescita interiore per cui il consiglio è viaggiare spesso,
da soli o in compagnia, in una breve gita o in altri continenti
perché il mondo merita di essere conosciuto, perché il mondo amplia lo spirito.

A me questo è successo anche a

Lisbona

Lisbona e la sua malinconia pulsante. L’ho vista tutta di getto, senza tempo e senza fiato.

Non una metro sotterranea, non un classico tram, ma portoghesi con i loro mezzi, le braccia e i loro cuori,

mi hanno condotto nei meandri e sui vertici di questa città ansimante di sogno,

ondeggiante e spumosa più del mare che la invade nel cuore.

Una torre araba al limite dell’orizzonte, monasteri di luce e pietà divine, chiostri danzanti,

patria del padre spirituale Pessoa, ponti dei cieli, un castello arroccato sul quartiere delle mille acque,

serpenti di ferro striscianti sulla sua pelle e sulla storia.

Città rinata dopo il gran tremore, città risorta dopo la rivoluzione.

E il notturno senza fine, esplosione unica di voci, suoni e frastuoni nei saliscendi della vita.

Tutto ha avuto un senso, il peregrinare non poteva che finire qui,

nell’estuario dell’Occidente, frontiera verso il nuovo.

Il viaggio ha sempre due voci, una della vita, l’altra della sofferenza bandita,

ed entrambe ci afferrano il cuore tra le dita.